Dopo una nottata di cattiva digestione…

Mi sono svegliato male stamattina. E ho voglia di sputare sentenze. Se non le vuoi sentire, nessuno ti obbliga a leggere questo post.

– si e’ ormai trasformato il concetto di partecipazione politica, se anche un giornale come il Manifesto saluta i 3 milioni di acquirenti in fila al supermercato delle primarie come un grande successo di partecipazione. E noi che del partecipare abbiamo sempre provato a farne prima di tutto metodo sacro dell’agire politico, ci troviamo spiazzati.  Ed il Manifesto, dopo aver perso la testa per Cofferati e dopo aver magnificato Vendola, su chi si concentrera’ la prossima volta, Lapo Elkann?

– c’e’ una crescita costante del fascismo, inteso in senso lato, non tanto dei giovani fascistelli in camicia nera, quanto di una cultura pervasiva di prevaricazione, in ogni dove, dall’assemblea alla bottega, dal semaforo alla sezione. E qual’e’ l’unica risposta fornita da vaste aree di movimento: il contro-presidio. Quando la citta’ neppure sa che cosa sta succedendo e gli unici a marciarci sopra sono la repressione e la bramosia dei giornalisti. Proporre cultura Antifascista e’ certamente piu’ complicato e piu’ faticoso. E poi non sfoga le frustrazioni del maschio virile in attesa della prova di forza muscolare

– il Movimento e’ una cosa inafferrabile, ci hanno sempre detto. E’ carsico, quando non lo vedi e’ perche’ sta scorrendo in profondita’, pronto a zampillare fuori non appena se ne presenta l’occasione. Vero, tutto vero. Ma non hanno aggiunto che quanto piu’ e’ carsico, tanto piu’ e’ impegnato in piccole lotte di bottega, in reciproche accuse, in sottilizzazioni da ragioniere. E mentre il nemico detiene il monopolio della forza, dell’informazione e della cura delle coscienze, e’ piu’ importante discutere di diatribe interne, tutte cosi’ importanti che ne parlano in ogni canale tv.

– la nostra e’ una societa’ capillarmente maschilista. Ed anche subdolamente. Ma se dici queste cose, anche ai compagni, passi per quello che si e’ costruito la sua inutile battaglia personale, magari per accattivarsi le simpatie del mondo femminile. Ed anche fra le compagne, il tuo e’ un discorso ambiguo, e fioccano i distinguo e le puntualizzazioni. Ma perche’, non provate ad acquisire un po’ di protagonismo e a denunciare con forza e con la lotta questa vergognosa situazione?

– “la televisione controlla le menti, non propone niente di realmente culturale e di alternativo.” Ok, avete ragione. Ma perche’ sapete a memoria tutti i programmi, tutti i palinsesti, tutte le pubblicita’? E perche’, soprattutto, avete rinunciato ad uscire, a confrontarvi, o anche semplicemente a godervi una serata, senza pensare alla fottuta sveglia della mattina dopo?

– in chilometriche discussioni sulle ragioni per cui il nemico si e’ imposto culturalmente, e’ stancante osservare la totale mancanza di sincerita’, per cui e’ facile vedere la contraddizione altrui, ma non la propria. “La religione e’ l’oppio dei popoli”, diceva qualcuno famoso. “Il calcio e’ il nuovo oppio dei popoli”, ha aggiunto qualcun’altro un po’ meno famoso. E’ curioso che il primo termine di paragone, cioe’ l’oppio non lo tiri fuori nessuno come elemento di controllo sociale. Dopotutto la droga e’ ganza. E poi e’ anche antifascista.

Mentre scrivo tutte queste cazzate, mi va l’occhio sulla notizia delle primarie digitalizzate del Movimento di indignazione nazionale, detto 5Stelle. C’e’ chi sta peggio di me e forse non ha neppure mangiato pesante.

 

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